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Filiera Corta e Tracciabilità dei Prodotti Agroalimentari

biomagazen

Aggiornamento: 15 gen



Negli ultimi anni si è sviluppato un crescente interesse da parte dei consumatori nei confronti della sicurezza alimentare, la globalizzazione del mercato ci consente di accedere a prodotti difficilmente reperibili nelle nostre zone ma allo stesso tempo suscita non pochi interrogativi in merito all’origine alle modalità produttive con cui questi sono stati ottenuti.


Una consapevolezza che spesso si traduce in precise scelte alimentari a favore di prodotti da agricoltura a basso impatto ambientale, che non finanziano lo sfruttamento della terra e dei lavoratori, come nel caso delle diete vegetariane o vegane oppure a base di prodotti biologici.


Il consumatore ha il diritto e il dovere di conoscere le origini e i passaggi compiuto dagli alimenti che mette in tavola per decidere consapevolmente in merito alla propria salute e a quella dell’ambiente, oltre che per valutarne il giusto prezzo. L’accessibilità in maniera trasparente e immediata a tutte le informazioni che riguardano il processo produttivo si definisce Tracciabilità di un prodotto.


La normativa italiana tutela le informazioni sulla provenienza degli alimenti con modalità diverse in base alle categorie di appartenenza (frutta, verdura, carne, formaggi…) prevedendo l’obbligo di indicarne la provenienza. Ovviamente la faccenda si complica quando i prodotti sono soggetti a fasi di lavorazione che coinvolgono più stabilimenti (ad esempio vengono coltivati in un Paese e confezionati in un altro) o contengono materie prime di provenienza diversa che vengono assemblate per ottenere trasformati alimentari.


Quanto più si allunga la lista delle informazioni e degli ingredienti di un prodotto tanto più aumentano le possibilità che qualche dato sfugga alle maglie del controllo e, pur confidando nella perizia degli operatori della grande distribuzione, va da sé che l’unico modo per avere la certezza assoluta sulla provenienza degli alimenti che mettiamo in tavola è ridurre al minimo i passaggi produttivi e le intermediazioni commerciali che li riguardano prediligendo la Filiera Corta.


Che cos’è la Filiera Corta?

La filiera corta è una strategia alternativa che si realizza scegliendo prodotti locali o acquistando attraverso canali diversi dalla grande distribuzione. In questo modo riducono al minimo gli intermediari nella catena del cibo e le distanze che il cibo stesso percorre, si premiano e tutelano i prodotti autoctoni che la grande distribuzione penalizza in quanto poco redditizi

(come è accaduto negli anni ‘70 al Carciofo Violetto di San Luca, ne abbiamo parlato in questo articolo del nostro BioBlog) si portano in tavola prodotti di qualità ad un prezzo giusto e i proventi non si disperdono tra distributori e corrieri.

Ma – cosa assai importante - si acquista consapevolmente scegliendo di investire il proprio denaro in prodotti che rispecchiano davvero i valori in cui crediamo.


L’associazione Slow Food

Filiera corta e Tracciabilità dei prodotti agroalimentari sono valori fondanti di Slow Food, una grande associazione internazionale no profit impegnata a ridare il giusto valore al cibo nel rispetto di chi produce, in armonia con ambiente ed ecosistemi, grazie ai saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali. Slow Food lavora in 150 Paesi per promuovere un’alimentazione buona, pulita e giusta per tutti, opera a tutela della biodiversità e si occupa di sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi.


I Mercati della Terra Slow Food


I Mercati della Terra Sono una rete internazionale di mercati che lavorano in accordo con i principi di Slow Food. I protagonisti sono i piccoli produttori e gli artigiani del cibo, che vendono ciò che producono e trasformano e possono garantire e raccontare in prima persona la qualità dei loro prodotti.


Il Mercato della Terra di Bologna ­ – “Il Novale” - si svolge tutte le domenica del mese, in piazza Carducci dalle h 9 alle 13. Tra le bancarelle del Novale sono presenti tutte le realtà che partecipano al progetto Bio Magazen con i prodotti che già conoscete e che sono acquistabili tutte le settimane dal venerdì al lunedì sul nostro sito internet www.biomagazen.it



Conclusioni


In quest’epoca di globalizzazione è sempre più difficile acquistare in maniera consapevole in quanto il traffico delle merci e le innumerevoli fasi di lavorazione a cui vengono sottoposte ne rendono il tracciamento molto complesso. Questo ha implicazioni a livello etico che non tutti i consumatori sono disposti ad accettare.


Le problematiche che abbiamo evidenziato non riguardano solo il settore agroalimentare ma anche l’abbigliamento, l’arredamento, i giocattoli e – in generale - ogni tipo di prodotto che proviene dalla grande distribuzione. Il mercato globalizzato, infatti, fagocita gli sforzi dei produttori, si impadronisce dei loro proventi e ci restituisce prodotti omologati e senz’anima.

Emanciparsi completamente da questo sistema è chiaramente utopico o implicherebbe scelte di vita radicali ma è possibile recuperare la propria autodeterminazione in campo alimentare acquistando direttamente dai produttori e frequentando iniziative come i Mercati della Terra o i Mercati Contadini.

Il Bio Magazen non può offrivi tutte le risposte – noi per primi siamo sempre alla ricerca di abiti e giocattoli sostenibili per nostre famiglie, detersivi ecologici e quant’altro – ma ci impegniamo a garantire la totale tracciabilità dei nostri prodotti e una filiera corta, anzi cortissima! che non prevede intermediari e coinvolge esclusivamente noi produttori che curiamo personalmente la raccolta, il confezionamento e la consegna a domicilio dei nostri prodotti.


Se siete interessati al nostro progetto iscrivetevi alla newsletter del Bio Magazen, riceverete ogni settimana un promemoria che segnala i giorni utili per fare la spesa, le novità e tante curiosità sui nostri prodotti, vi aspettiamo!









 
 
 

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